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ROBA STRANA! RUBRICA
Inizio anni 80. Siamo agli albori dei videogiochi. Una
giovane compagnia viene fondata con l’intento di
innovare. Arriva Amiga Corporation. Sono anni frenetici e
interessanti, pioneristici e iniziano ad affacciarsi le prime
alternative al joystick, segno che fin dall’inizio c’è stata
sempre la corsa all’innovazione dell’interfaccia tra utente e
macchina, come accade adesso. Amiga aveva in progetto
un suo computer, nome in codice Lorraine, ma ne frattempo
servivano soldi e far conoscere il marchio, nonché tenere
nascosto il progetto Lorraine. E qual è il modo più veloce
per fare ciò? Sviluppando accattivanti periferiche, per la
console di quel tempo, l’Atari VCS!
Come Nintendo, prima di Nintendo
ensate alla Balance Board e portatela indietro nel tempo, al 1982 precisa-
P mente, e avrete The Joyboard. Il dispositivo non era altro che un joystick
per i piedi: su una superficie grande circa 60cm, il giocatore poteva posizionar-
si in piedi o inginocchiato e si piegava nella direzione in cui voleva muoversi.
Era anche prevista una porta per il classico joystick Atari in modo da poter
utilizzare il tasto fire quando necessario. Nulla di più semplice. L’idea alla base
non era male e infatti Amiga per farne assaggiare il potenziale includeva nella
confezione anche Mogul Maniac, un gioco di discesa sciistica a slalom, che
funzionava abbastanza bene. Purtroppo, come tutte le idee futuristiche dell’e-
poca non ebbe tanto seguito, complice anche l’improvviso crack del mercato
videogame che portò Amiga ad abbandonare altri due giochi in cantiere per
The Joyboard: il promettente simulatore di surfista Surf’s Up e un party game,
sulla falsariga del Simon, intitolato Off Your Rocket. Curioso che per quest’ulti-
mo titolo furono prodotte anche le cartucce che vennero inviate ad un’azienda
affinché ne applicasse le etichette. Poiché Amiga aveva deciso di abbandona-
re lo sviluppo di giochi e periferiche su Atari, non aveva più soldi per pagare
l’azienda di etichette che finì con il tenersi le cartucce. Nonostante non sia faci-
le vedere dal vivo il The Joyboard, non fu un vero fiasco, anzi, secondo il mitico
RJ Mical, storico ingegnere Amiga, ne vendettero abbastanza da guadagnarci.
Ma quello che rende storico e curioso The Joyboard è la sua influenza che ha
avuto in uno degli aspetti dei computer dell’Amiga: Guru Meditation, il mes-
saggio di errore che tutti i retrogiocatori della macchina Commodore hanno
imparato a conoscere e visto almeno in una volta nel proprio home computer.
Praticamente per far fronte ai momenti di stress, quando qualcosa non andava
bene e bisognava trovare una soluzione, all’interno dell’azienda avevano sviluppato un
gioco intitolato Zen Meditation che consisteva nel sedersi sulla The Joyboard in modo
da restarci su perfettamente centrati in equilibro. Solo chi ci riusciva vinceva la partita.
Così come gli ingegneri Amiga cercavano la via della soluzione attraverso la meditazione
Zen anche il messaggio di errore del caro Amiga ci invitava a meditare sulla soluzione
da adottare. Storia.
■ Mogul Maniac
■ Surf’s Up ■ Off Your Rocket
■ Probabilmente tutti i possessori di un sistema Amiga hanno
visto questo storico messaggio di errore chiamato Guru
Meditation che ci invitava a meditare e a trovare una soluzione
al problema.
a cura di Sandro “Sunstoppable” Prete
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